La cultura degli antichi Egizi è ancora oggi considerata una delle più misteriose e affascinanti, oggetto di studi accurati e in grado di appassionare tutti con i suoi misteri e le sue particolarità. È anche per tali motivi che molti scelgono oggi di decorare la propria pelle con tatuaggi egiziani, dal forte valore non solo estetico, ma anche simbolico.
Nell’antico Egitto, infatti, i disegni sulla pelle venivano considerati un simbolo di bellezza e di eleganza. Molte donne egiziane sfoggiavano tatuaggi di vario genere, come dimostrato anche dal ritrovamento della mummia della sacerdotessa Hator, sul cui ventre comparivano disegni simboleggianti la fertilità.
Quelli che si ritiene siano i tatuaggi più antichi del mondo sono stati ritrovati sul corpo di due mummie egizie risalenti a 5.000 anni fa. Raffigurano un toro con delle lunghissime corna, una pecora nordafricana e dei motivi, forse tribali, a forma di S.
La scoperta è importante perché retrodata le pratica dei tatuaggi di almeno 1.000 anni. Finora infatti si credeva che i tatuaggi più antichi fossero quelli della mummia di Ötzi (3370 e il 3100 a.C. ).
A darne l’annuncio sul Journal of Archaeological Science è stato il coordinatore dello studio, Daniel Antoine, che lavora al British Museum dove le due mummie, un uomo e una donna, sono conservate.
La scoperta rimette in dicussione alcune convinzioni diffuse: oltre a retrodatare di un millennio la pratica dei tatuaggi in Africa, mette infatti in crisi un’altra convinzione secondo cui i tatuaggi erano una prerogativa solo maschile.
Di certo oggi sappiamo che erano ottenuti incidendo la pelle forse con delle spine e colorandola con un inchiostro ottenuto con la fuliggine. Averli era uno status symbol utilizzato da uomini e donne per esprimere il proprio stato sociale, ma era anche un modo per mostrare coraggio e mettere in evidenza le proprie conoscenze magiche.
I tatuaggi egiziani erano considerati particolarmente sensuali, tra i disegni preferiti dell’epoca spiccavano quelli a sfondo religioso, relativi alle diverse divinità, e per la loro realizzazione veniva richiesta una lunga preparazione fisica e spirituale, in quanto il tatuaggio rappresentava un momento di grande maturità. La curiosità e la passione verso il mondo degli antichi Egizi spinge ancora oggi molte persone a richiedere tatuaggi ispirati alla simbologia di questa ricca e importante popolazione.
Occhio di Ra: simbolo di fortuna
Tra i tatuaggi egiziani, l’occhio di Ra è ancora oggi uno dei disegni più amati. Legato all’omonima divinità, dio del Sole, l’occhio di Ra rappresenta la protezione e veniva infatti utilizzato su monili e amuleti regolarmente indossati dalle donne dell’epoca, come uno dei simboli egiziani portafortuna più importanti.
Occhio di Horus: per la buona salute
Anche Horus veniva rappresentato con un sole e non è raro che questa divinità venga identificata, secondo alcune leggende, con Ra. L’occhio di Horus è simbolo di prosperità, potere regale e buona salute, dunque portarlo disegnato sulla pelle è considerato un modo per attirare a sé benessere e positività.
Anubi; divinità dal corpo di uomo e testa di uno sciacallo, era per gli Egizi la divinità della morte
Portarlo raffigurato sulla pelle, tuttavia, non è un simbolo di negatività, anzi i tattoo egiziani con Anubi simboleggiano proprio la protezione dalla morte e dall’oscurità.
La Sfinge: un simbolo di pace
La Sfinge, una creatura mitica dal corpo di leone, ali d’aquila e testa umana, è uno dei simboli più noti e amati dell’antico Egitto. Simbolo di potere e pace, tatuata sulla pelle può rappresentare sia saggezza che protezione, dunque un’ottima compagna di vita da portare addosso, come la rosa dei venti del mondo marinaresco.
Il gatto: è risaputo quanto gli antichi Egizi amassero i gatti, considerati esseri divini.
È per questo motivo che i bei felini si trovano spesso rappresentati nelle raffigurazioni dell’epoca e vengono utilizzati per creare significativi tatuaggi: il gatto simboleggia la fertilità e la maternità.
Ankh: il simbolo del Nilo
Quello che va sotto il nome di Ankh è un tipico simbolo egizio, rappresentativo del Nilo e dunque della vita. Per gli antichi Egizi, il fiume Nilo era infatti fondamentale per gran parte delle attività umane, dall’agricoltura all’allevamento, che senza di esso non avrebbero mai potuto aver luogo. Scegliere la “chiave della vita” per tatuare la pelle racchiude dunque un importante significato di prosperità.
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